L’errore di giudicare

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Con troppa leggerezza ci permettiamo di osservare la vita degli altri e criticarla aspramente, senza riflettere sull’impatto che le nostre parole hanno sulla loro vita.

Hai mai pensato a qual è la tua reazione quando sei tu ad essere oggetto di giudizio?

“La tendenza a giudicare gli altri è la più grande barriera alla comunicazione e alla comprensione.
(Carl Rogers)

Nel momento in cui esprimiamo un giudizio su un’altra persona o su un’esperienza da lei vissuta questa si sentirà molto vulnerabile e non compresa da noi e, di conseguenza, alzerà un “muro” per proteggersi dalle nostre aspre critiche ed ogni possibilità di comunicazione ed apertura viene meno.

Come ti sentiresti tu se un’altra persona rifiutasse una tua idea o il tuo fisico?  

Infatti, anche se chi lo esprime lo intende come “un consiglio”, il giudizio equivale ad un rifiuto e, molto spesso, ad una divisione tra bene e male. Qualcosa di ciò che accade è ritenuto inadeguato, sbagliato o addirittura pericoloso e quindi, una volta stigmatizzato, va prontamente allontanato.

Un giudizio è tagliente sempre, ad ogni età, ma immaginiamo che danno può arrecare quando lo esprimiamo nei confronti di una ragazza adolescente che è estremamente vulnerabile.

Giudicare è un’illusione, perché, se dovete giudicare, vi servite della vostra scala di valori.
Dietro al giudizio si cela l’idea che siamo tutti identici.”
(Swami Prajnanapada)

Per migliorare la nostra capacità di non – giudizio è necessario ascoltare le persone empaticamente, ascoltare le loro emozioni, ascoltare il loro vissuto ed il loro modo di reagire ad una esperienza e dar loro la possibilità di aprirsi.

Ad esempio, piuttosto che dire “Stai sbagliando tutto, non è la cosa giusta da fare”, per far sentire compreso l’interlocutore si può dire “Io non avrei fatto così, ma sono felice che tu sia riuscita a trovare un modo diverso per portare a termine il tuo compito”, oppure al posto di “Non ce la farai mai” è meglio “E’ un compito molto difficile, son contenta che tu ci stia ugualmente provando, credi in te stessa e raggiungerai i tuoi obbiettivi”

Se una persona sceglie di aprirsi a noi ci sta dando l’opportunità di entrare in una parte più intima di lei, il suo mondo interno, in cui noi siamo solo ospiti e non abbiamo alcun diritto di distruggere ciò che esiste già.

Ognuno di noi è unico ed ha diversi modi di affrontare la propria vita, anche se noi non li condividiamo ed abbiamo molti più anni rispetto a lei/lui.

Può capitare che le persone facciano scelte che noi non condividiamo ma anche in questo caso esprimere un giudizio non è la scelta ottimale: magari dietro una scelta od un comportamento ci sono motivi più profondi di cui non siamo a conoscenza.

Quindi, chi siamo noi per giudicare?

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